giovedì 5 aprile 2007

VIAGGIO A SEVILLA (SIVIGLIA) - secondo e terzo giorno

13 aprile 2001 venerdì

Sveglia a mezzogiorno circa.

Colazione immancabile e irrinunciabile all’inizio di Calle St.Eloy a base di churros nel café con leche. Calma piatta alla Campana: dopo l’intensa madrugada (letteralmente alba ovvero veglia) la città riposa e le confraternite fanno una pausa.

Camminiamo per Calle Sierpes fino a Plaza Ayuntamento, quindi l’infilata di luoghi centrali e turistici: Plaza del Trionfo, Patio de las Banderas, Barrio St. Cruz, Jardines del Murillo (sono stati recintati e in corso di restauro); noccioline e cocco presso la Torre de Oro. Passeggiata pomeridiana lungo il fiume Guadalquivir. Riposo molle.

Passati per l’Ufficio Turistico, risalendo il fiume, ma è chiuso. Entriamo nell’antica Estaciòn de Cordoba ora trasformata in centro commerciale. Prendiamo un gelato e poi torniamo a dormire in Hostal. Decisamente fiacchi.

Alle 17 siamo a Triana dove incrociamo l’inizio del paso del Cachorro sul ponte di Triana. Ammiriamo tutto il paso con la famosa statua del Cristo – Cachorro tanto celebrata dalla tradizione popolare sevillana. I nazarenos portano mantello bianco. Successivamente sul ponte passa la Confraternita de la O. Passeggiamo sul lato Trianero del fiume. Ripassiamo il fiume presso l’Arenal dove incontriamo un altro paio di Pasos usciti dalla Cattedrale, con belle musiche al seguito.


Cena vicino al Corte Inglés, in un localino truce ma con Jamon (prosciutto crudo) e Cuña de Lomo (carne al burro) in formato tapas buonissimi. Andiamo in Avenida de la Constituciòn per prenderci un gelato (italiano).

Dopocena fuori dalla Cattedrale ammiriamo nella sera un altro paso… passa il tempo e la notte vuole il suo refresco: Tinto de verano alla Carboneria con canto flamenco di accompagnamento. Usciamo stanchi dal locale, sono già passate le due (in poco più di 24 ore si assimila subito il ritmo di vita Andaluso!) quando incontriamo nei vicoli del centro storico un piccolo e raccolto (per quanto possibile quando si parla di processioni sivigliane) Paso. Musica emozionante che rimbomba negli stretti vicoli, luci di candele tremolanti, rumori di struscii di calzature di corda, partecipazione intensa della piccola folla al seguito. Ci accodiamo con rispetto e silenzio per una buona mezz’ora.


14 aprile 2001 sabato

Alzati tardi come al solito. Colazione al St Eloy: churros y café con leche. I negozi sono in parte aperti, compreso il centro commerciale de El Corte Inglés. Visita turistica, soprattutto del piano dove sono esposti centinaia forse migliaia di vestiti da flamenco e per la Feria d’Abril! Un traje de feria può costare qui dalle 29.000 alle 35.000 pesetas ( circa da 150 a 200 euro). Passeggiando oziosi per le calles del centro ci spostiamo verso il tranquillo quartiere di San Lorenzo (sono già le 15) dove curiosiamo in un negozietto a todo a 150 pts.. Quindi pranziamo vicino alla chiesa con croquetas di patate per poi svaccarci al fiume, all’ombra degli alberi per la calura. Poca gente in giro, qualcuno prende il sole (forse nudo), qualche bambino gitano si butta in acqua, altri pescano tra le canne. Tentiamo di curiosare verso l’isola de la Cartuja all’altezza del ponte de la Barqueta ma il sole e il caldo ci ricacciano indietro. Tutto è vuoto e sospeso come un anticipo di estate.

Beviamo refrescos e prendiamo il bus C4 fino a Porta Jerez (Estaciòn Autobus El Prado) per consultare gli orari e i prezzi per andare a Còrdoba. Tornando tranquilli verso il centro incrociamo due pasos vicino alla Campana, con musica esplosiva. Il sole, nonostante siano le 6 di sera picchia ancora e noi ci si insardina nella folla, come in una soffocante mischia, per vedere l’emozionante e terribile paso de El Santo Entierro (bara di vetro con scheletro disteso).

In serata, ultimo paso visto davanti all’Ayuntamento quindi stupenda cena da San Marco (ristorante famoso in Siviglia, di cucina pseudo-italiana alloggiato negli antichi bagni termali arabi).


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