giovedì 23 agosto 2007

Taccuino II

pavimentazioni a Casa de Pilato






altre pavimentazioni e aiuole

giovedì 5 aprile 2007

CASTILLA Y LEON 2005 - primo giorno

Viaggio nella Spagna Centrale: Aragona e Castilla y Leon
17 aprile 2005 domenica

partenza all'alba, ore 6:30 come da orario da Orio al Serio (BGY) con volo Ryanair. Ritardo per problema tecnico e decollo alle 7:30. Dopo un'ora di apprensione e sonno si decolla per davvero lasciando Bergamo sulla destra dal finestrino, sotto un cielo plumbeo. Ci si infila nelle nubi e grazie alla piena potenza dei motori recuperiamo il ritardo o quasi, atterrando a Zaragoza con soli 15 minuti di ritardo ovvero alle 8:45. Vedo dall'aereo la costa frastagliata di Cadaques e in lontananza i Pirenei innevati, quindi un ampio territorio con "onde" frastagliate di rilievi ad interrompere un piano infinito. Non una pianura disegnata dai corsi d'acqua ma una tavola ocra mossa da ancestrali ed immense forze sotterranee.

L'aereoporto di Saragozza è minuscolo, il nostro è l'unico volo del mattino e a lato del piazzale civile ci sono gli F-18 del locale stormo del Ejercito de l'Aire e forse un AV-8B Plus. Il tempo è sereno, un'aria fresca ci accoglie a terra, sopra di noi finalmente il cielo di Spagna! Come in Messico l'anno scorso, anche in Spagna la HERTZ ci assegna una macchina di categoria superiore per mancanza di quella prenotata: questa volta si tratta di una nuovissima Ford Focus ultimo modello con A/C e radio, molto grande e confortevole...un bel macchinone non c'è che dire.

Entriamo in città di domenica mattina presto quindi con strade deserte e nessuna persona in vista. Giriamo a vuoto per un pò nelle viette del centro in cerca del parcheggio e dell'hostal prenotato. Decidiamo di lasciare la macchina in Calle El Coso ed entrare a piedi nel centro pedonale fino a trovare il nostro hostal Navarra. Un minuscolo ingresso per una pensione molto pulita, un poco oscura, sicuramente labirintica. Lasciati i bagagli si va a visitare il centro e finalmente a fare colazione! Prima il piacere: cioccolata con panna, churros e brioches in un bel bar tutto vetrato in Calle Jaime.

SIVIGLIA 2001 - quarto giorno

15 aprile 2001 domenica

Colazione con Chocolate in piazza Duque. E’ domenica mattina con rondini stridenti in cielo e bella aria limpida: è Pasqua! Però non c’è festa che tenga e all’Alameda de Hercules si tiene il mercatino delle pulci settimanale. Variopinto spettacolo di cianfrusaglie in vendita, di umanità scalcagnata e arrangiata, polvere, sudore, confusione, musiche a tutto volume: un mercato da altri continenti, da altre epoche. Compriamo, senza neppure contrattare un poster con le miniature di tutte le confraternite della Semana Santa.

Pranzo senza storia poi necessario riposo pomeridiano nel fresco hostal. Si riesce per le 16:30 per visitare la Cattedrale: troppi turisti. Dirottiamo verso Santa Cruz quindi pieghiamo a nord ripercorrendo i vicoli che mi videro studente.

Visitiamo la cosiddetta Casa di Pilato, villa eclettica in cui convivono i linguaggi architettonici moreschi e rinascimentali. Ci soffermiamo sui ricchi decori mudejar, disegno rilassandomi nel giardino tropicale del patio mentre Marta si bea dei fiori stupendi. Poi si va nel “mio” quartiere: San Marcos, Calle Castellar, Calle Feria. Quante cose sono cambiate, come passa inesorabile il tempo. Dove sono finiti i miei 20 anni! Tanti negozi hanno chiuso: la latteria araba, la libreria misteriosa Ifriquya… davanti alla mia casa di studente erasmus inevitabile un momento di malinconia.

Torniamo in centro camminando per altri vicoli, in cerca di angoli particolari: Calle Siete Revueltas (7 curve), Plaza San Francisco con la sua chiesa rosa. Troviamo finalmente (anche se i pasos sono finiti) la guida 2001 delle confraternite, tanto agognato! Torniamo in hostal a fare le valigie. Cena a base di tapas di maiale (le migliori finora) e poi ancora alla Carboneria ad ammirare canti e balli flamenco eccezionali.

VIAGGIO A SEVILLA (SIVIGLIA) - secondo e terzo giorno

13 aprile 2001 venerdì

Sveglia a mezzogiorno circa.

Colazione immancabile e irrinunciabile all’inizio di Calle St.Eloy a base di churros nel café con leche. Calma piatta alla Campana: dopo l’intensa madrugada (letteralmente alba ovvero veglia) la città riposa e le confraternite fanno una pausa.

Camminiamo per Calle Sierpes fino a Plaza Ayuntamento, quindi l’infilata di luoghi centrali e turistici: Plaza del Trionfo, Patio de las Banderas, Barrio St. Cruz, Jardines del Murillo (sono stati recintati e in corso di restauro); noccioline e cocco presso la Torre de Oro. Passeggiata pomeridiana lungo il fiume Guadalquivir. Riposo molle.

Passati per l’Ufficio Turistico, risalendo il fiume, ma è chiuso. Entriamo nell’antica Estaciòn de Cordoba ora trasformata in centro commerciale. Prendiamo un gelato e poi torniamo a dormire in Hostal. Decisamente fiacchi.

Alle 17 siamo a Triana dove incrociamo l’inizio del paso del Cachorro sul ponte di Triana. Ammiriamo tutto il paso con la famosa statua del Cristo – Cachorro tanto celebrata dalla tradizione popolare sevillana. I nazarenos portano mantello bianco. Successivamente sul ponte passa la Confraternita de la O. Passeggiamo sul lato Trianero del fiume. Ripassiamo il fiume presso l’Arenal dove incontriamo un altro paio di Pasos usciti dalla Cattedrale, con belle musiche al seguito.


Cena vicino al Corte Inglés, in un localino truce ma con Jamon (prosciutto crudo) e Cuña de Lomo (carne al burro) in formato tapas buonissimi. Andiamo in Avenida de la Constituciòn per prenderci un gelato (italiano).

Dopocena fuori dalla Cattedrale ammiriamo nella sera un altro paso… passa il tempo e la notte vuole il suo refresco: Tinto de verano alla Carboneria con canto flamenco di accompagnamento. Usciamo stanchi dal locale, sono già passate le due (in poco più di 24 ore si assimila subito il ritmo di vita Andaluso!) quando incontriamo nei vicoli del centro storico un piccolo e raccolto (per quanto possibile quando si parla di processioni sivigliane) Paso. Musica emozionante che rimbomba negli stretti vicoli, luci di candele tremolanti, rumori di struscii di calzature di corda, partecipazione intensa della piccola folla al seguito. Ci accodiamo con rispetto e silenzio per una buona mezz’ora.


14 aprile 2001 sabato

Alzati tardi come al solito. Colazione al St Eloy: churros y café con leche. I negozi sono in parte aperti, compreso il centro commerciale de El Corte Inglés. Visita turistica, soprattutto del piano dove sono esposti centinaia forse migliaia di vestiti da flamenco e per la Feria d’Abril! Un traje de feria può costare qui dalle 29.000 alle 35.000 pesetas ( circa da 150 a 200 euro). Passeggiando oziosi per le calles del centro ci spostiamo verso il tranquillo quartiere di San Lorenzo (sono già le 15) dove curiosiamo in un negozietto a todo a 150 pts.. Quindi pranziamo vicino alla chiesa con croquetas di patate per poi svaccarci al fiume, all’ombra degli alberi per la calura. Poca gente in giro, qualcuno prende il sole (forse nudo), qualche bambino gitano si butta in acqua, altri pescano tra le canne. Tentiamo di curiosare verso l’isola de la Cartuja all’altezza del ponte de la Barqueta ma il sole e il caldo ci ricacciano indietro. Tutto è vuoto e sospeso come un anticipo di estate.

Beviamo refrescos e prendiamo il bus C4 fino a Porta Jerez (Estaciòn Autobus El Prado) per consultare gli orari e i prezzi per andare a Còrdoba. Tornando tranquilli verso il centro incrociamo due pasos vicino alla Campana, con musica esplosiva. Il sole, nonostante siano le 6 di sera picchia ancora e noi ci si insardina nella folla, come in una soffocante mischia, per vedere l’emozionante e terribile paso de El Santo Entierro (bara di vetro con scheletro disteso).

In serata, ultimo paso visto davanti all’Ayuntamento quindi stupenda cena da San Marco (ristorante famoso in Siviglia, di cucina pseudo-italiana alloggiato negli antichi bagni termali arabi).


sabato 31 marzo 2007

VIAGGIO A SEVILLA (SIVIGLIA) - primo giorno

12-21 Aprile 2001
Dal taccuino di viaggio I

12aprile 2001

Arrivo a Madrid aeroporto, trasferimento in metro fino a Porta Atocha. AVE per Se villa già prenotato via internet delle 15:00. Si parte: La sierra a N di Madrid rimane parzialmente innevata. Grano molto verde.

Arrivo a Sevilla Santa Justa alle 17.15, con 10 minuti di anticipo. Temperatura quasi estiva, cielo azzurro. Andiamo a piedi fino a Puerta Osario. Poche macchine, vita in lontananza, vuoto come fosse domenica. E’ un Jueves Santo, muy festivo. Odori di Siviglia: profumo vanigliato, agrumi, cespugli di bosso e altre varietà vegetali, poi odore di fritto, di pesce baccalao, carne di agnello, gomma bruciata, spazzatura qua e la. Aria pesante poi a volte forte il vento.

Sivigliani vestiti a festa, abiti della domenica, uomini in giacca e cravatta, donne con traje de mantillas tutto nero sotto il sole, calze scure, ragazze con gonne comunque corte. Prendiamo il bus C4 circular interior, sempre più pieno ad ogni fermata. Passiamo davanti alle murallas de la Ma carena; si scende a Plaza de Armas – antica Estaciòn de Cordoba. Arriviamo all’hostal Paris, vicino a quest’ultima. Riposo, doccia e preparazione al clima tiepido della serata. Ovunque una folla sparsa, elegante, di corsa verso un paso qualsiasi, è il Jueves Santo!

In cerca di una comida ben strutturata arriviamo all’Arenal e ci infiliamo in un ristorante seguendo l’aspetto tipico: risultato ina salassata da mastercard! Comunque una buonissima cena: gazpacho andaluz con pepinos (cetrioli) y huevos a pezzetti, carne di cordero (agnello) alla griglia e gamba (coscia) d’agnello arrosto.

Dopocena presso il Postigo Comunal – zona Arenal appare all’improvviso il nostro primo paso: la Pasiòn o forse El Valle! Vestito nero completo, silenzio (niente banda) tranne un oboe ed un clarinetto (musica triste, struggente). Vediamo il paso della Passione con fiori rossi e viola.

Quindi davanti alla Cattedrale La Pasiòn che entra e da Plaza Reyes la stessa che esce dalla chiesa. Spostandoci nel quartiere di Santa Cruz su fino a Santa Catalina incontriamo una procesiòn appena terminata, con nazarenos bianchi e viola che finalmente riposano. Passiamo per Calle Castellar – visita alla mia ex-casa – infine in Calle Feria ci fermiamo in posizione ottima per aspettare il Paso de la Macarena. E’ una vera penitenza aspettare per più di due ore l’arrivo del Primer Paso (la prima rappresentazione) ma ne valeva la pena. Una folla vociante si zittisce di colpo all’arrivo del paso (Ponzio Pilato che si lava le mani), poi passano gli Armao (i romani) con gli elmi dalle caratteristiche piume bianche. I nazarenos hanno vesti bianche, cappuccio verde o viola. Arriva poi il secondo paso ovvero la Madonna della Macarena o Ma carena. Dal silenzio si levano grida: “guapa! guapa!” (bella, carina) poi è il momento della curva da Calle Feria a Calle Letamendi verso l’Alameda de Hercules: il paso balla al suono della banda e la folla va in delirio. Infine rose rosse gettate dalle finestre e cantos de la saeta – canti a voce singola senza musica – in onore della madonna come atto di fede direttamente dai balconi. Sono le 3 e mezza del mattino e tutte le famiglie sono per strada, bambini compresi!

Finito il paso ci ritiriamo distrutti ma soddisfatti.